SAFEGUARDIND OFFICER
REGOLAMENTO
CODICE ETICO E DI CONDOTTA A TUTELA DEI MINORI E PER LA PREVENZIONE DELLE MOLESTIE, DELLA VIOLENZA DI GENERE E DI OGNI ALTRA CONDIZIONE DI DISCRIMINAZIONE
Ogni tesserato è tenuto a mantenere un ambiente sportivo rispettoso, equo e privo di qualsiasi forma di abuso, violenza e discriminazione.
Diritto fondamentale di ogni tesserato è quello di essere trattato con rispetto e dignità, nonché di essere tutelato da ogni forma di abuso, molestia, violenza di genere e ogni altra condizione di discriminazione, prevista dal d.lgs. n. 198/2006, indipendentemente da etnia, convinzioni personali, disabilità, età, identità di genere, orientamento sessuale, lingua, opinione politica, religione, condizione patrimoniale, di nascita, fisica, intellettiva, relazionale o sportiva. Il diritto alla salute e al benessere psico-fisico di ciascun tesserato costituisce un valore assolutamente prevalente anche rispetto al risultato sportivo.
Non sono consentite discriminazioni di alcun genere, che siano essere basate su razza, colore, sesso, orientamento sessuale, lingua, religione, opinione politica o di altra natura. Nazione o origine sociale, disponibilità economica, nascita o di altra natura.
Sono vietate tutte quelle condotte integranti abuso o psicologico, abuso fisico, molestia sessuale abuso sessuale, negligenza, incuria, bullismo o cyberbullismo o comportamenti discriminatori, come descritti all'art. 3 del Modello Organizzativo adottato dalla società.
NORME DI CONDOTTA GENERALI
I tesserati e chiunque partecipi con qualsiasi funzione o titolo all'attività sportiva devono:
- Adottare condotte non discriminatorie, evitando qualsiasi atteggiamento inappropriato fondato su razza, colore, sesso, orientamento sessuale, lingua, religione, opinione politica o di altra natura, nazione o origine sociale, disponibilità economica, nascita o di altra natura;
- Astenersi dall'adottare condotte quali: colpire, assalire fisicamente o abusare fisicamente o psicologicamente un'altra persona;
- Evitare atteggiamenti nei confronti di altri che, anche sotto il profilo psicologico, possano influire negativamente sul loro sviluppo armonico e socio-relazionale;
- Agire con comportamenti che siano di esempio positivo, specialmente per i minori;
- Astenersi dal porre in essere relazioni con minori che possano essere in qualche modo considerate di natura sessuale, sfruttamento, maltrattamento o abuso;
- Usare un linguaggio consono, evitando suggerimenti o consigli offensivi o abusivi;
- Comportarsi in maniera consona rispetto al ruolo svolto evitando condotte inappropriate o sessualmente provocanti;
- Astenersi dallo stabilire o intrattenere contatti con minori tesserati utilizzando strumenti di comunicazione on line personali (email, chat, social network, etc.) che esulino da quelli strettamente funzionali all'attività istituzionale;
- Perseguire il rispetto dei principi indicati nel presente documento, evitando di tollerare o partecipare a comportamenti di altri soggetti che sia illegali, o abusivi, o che mettano a rischio la loro sicurezza;
- Astenersi dall'organizzare momenti conviviali non istituzionali con atleti minorenni, salvo il consenso dell'esercente la responsabilità genitoriale;
- Agire in modo da tutelare la sfera emotiva del minore, evitando di assumere comportamenti che possano far vergognare, umiliare, sminuire o disprezzare gli altri, o perpetrare qualsiasi altra forma di abuso emotivo;
- Evitare di discriminare, trattare in modo differente o favorire alcuni soggetti escludendone altri.
DOVERI E OBBLIGHI DEI TESSERATI
I tesserati devono:
- Comportarsi secondo lealtà, probità e correttezza nello svolgimento di ogni attività connessa o collegata all'ambito sportivo e tenere una condotta improntata al rispetto nei confronti degli altri tesserati;
- Astenersi dall'utilizzo di un linguaggio, anche corporeo, inappropriato o allusivo, anche in situazioni ludiche, per gioco o per scherzo;
- Garantire la sicurezza e la salute degli altri tesserati, impegnandosi a creare e a mantenere un ambiente sano, sicuro e inclusivo;
- Impegnarsi nell'educazione e nella formazione della pratica sportiva sana, supportando gli altri tesserati nei percorsi educativi e formativi;
- Impegnarsi a creare, mantenere e promuovere un equilibrio sano tra ambito personale e sportivo, valorizzando anche i profili ludici, relazionali e sociali dell'attività sportiva;
- Prevenire e disincentivare dispute, contrasti, contrasti e dissidi anche mediante l'utilizzo di una comunicazione sana, efficace e costruttiva;
- Astenersi da condotte offensive, minacciose o aggressive;
- Collaborare con gli altri tesserati nella prevenzione, nel contrasto e nella repressione di abusi, violenze e discriminazioni (individuali o collettivi);
- Segnalare senza indugio al Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni, nominato dalla società, situazioni, anche potenziali, che espongano se o altri a pregiudizio, pericolo, timore o disagio.
DOVERI E OBBLIGHI DEI DIRIGENTI SPORTIVI E DEI TECNICI
I dirigenti sportivi e i tecnici devono:
- Agire pe prevenire e contrastare ogni forma di abuso, violenza e discriminazione;
- Astenersi da qualsiasi abuso o uso improprio della propria posizione di fiducia potere o influenza nei confronti dei tesserati, specie se minori;
- Contribuire alla formazione e alla crescita armonica dei tesserati, specie se minori;
- Evitare ogni contatto fisico non necessario con i tesserati, specie se minori;
- Promuovere un rapporto tra tesserati improntato al rispetto e alla collaborazione, prevenendo situazioni disfunzionali che creino, anche mediante manipolazione, uno stato di soggezione, pericolo o timore;
- Porre in essere, in occasione delle trasferte, soluzioni logistiche atte a prevenire situazioni di disagio e/o comportamenti inappropriati, coinvolgendo nelle scelte coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o tutoria ovvero i soggetti preposti alla vigilanza;
- Astenersi dal creare situazioni di intimità con il tesserato minore;
- Impiegare le necessarie competenze professionali nell'eventuale programmazione e/o gestione di regimi alimentari in ambito sportivo;
- Segnalare tempestivamente eventuali indicatori di disturbi alimentari degli atleti loro affidati;
- Dichiarare cause di incompatibilità e conflitti di interesse;
- Sostenere i valori dello sport, altresì educando al ripudio di sostanze o metodi vietati per alterare le prestazioni sportive dei tesserati;
- Conoscere, informarsi e aggiornarsi con continuità sulle politiche di safeguarding, sulle misure di prevenzione e contrasto agli abusi, violenze e discriminazioni, nonché sulle più moderne metodologie di formazione e comunicazione in ambito sportivo;
- Segnalare senza indugio al Responsabile contro abusi, violenze o discriminazioni nominato dalla società e/o al Safeguarding Office dell'Ente Affiliante situazioni, à
- anche potenziali, che espongano i tesserati a pregiudizio, pericolo, timore o disagio.
DOVERI E OBBLIGO DEGLI ATLETI
Gli atleti devono:
- Rispettare il principio di solidarietà tra atleti, favorendo assistenza e sostegno reciproco;
- Rispettare la funzione educativa e formativa dei dirigenti sportivi e dei tecnici;
- Mantenere rapporti improntati al rispetto con gli altri atleti e con ogni soggetto comunque coinvolto nelle attività sportive;
- Evitare contatti e situazioni di intimità con dirigenti sportivi e tecnici, anche in occasione di trasferte, segnalando eventuali comportamenti inopportuni;
- Astenersi dal diffondere materiale fotografico e video di natura privata o intima ricevuto, segnalando comportamenti difformi a coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o tutoria ovvero ai soggetti preposti alla vigilanza, nonché al Responsabile del Safeguarding e/o il Sageguarding Officer dell'Ente Affiliante;
- Segnalare senza indugio al Responsabile contro le violenze, abusi e discriminazioni nominato dalla società e/o al Safeguarding Officer dell'Ente Affiliante situazioni, anche potenziali, che espongano i Tesserati a pregiudizio, pericolo, timore o disagio.
PROCEDURE DI SELEZIONE DEGLI OPERATORI SPORTIVI
Il sodalizio quando instaura un rapporto di lavoro, a prescindere dalla forma, con operatori chiamati a svolgere mansioni comportanti contatti diretti e regolari con minori richiede preventivamente copia del certificato del casellario giudiziario ai sensi della normativa vigente.
COMPORTAMENTO DA SEGUIRE IN PRESENZA DI UNA POSSIBILE
CONDOTTA RILEVANTE
Tutti i tesserati devono essere vigili dell'identificare situazioni che possano comportare rischi per gli altri e devono riportare ogni preoccupazione, sospetto o certezza circa un possibile abuso, maltrattamento, violenza o discriminazione verso altri al Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni della società o al Safeguarding Office dell'Ente Affiliante.
Chiunque sospetti comportamenti rilevanti può confrontarsi con il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni del sodalizio di appartenenza o direttamente al con il Safeguarding Office dell'Ente Affiliante.
In caso di minori coinvolti può essere opportuno segnalare in maniera tempestiva eventuali segnali di malessere all'esercente la responsabilità genitoriale. Possono verificarsi però situazioni nelle quali collaborare con gli esercenti la responsabilità genitoriale potrebbe rivelarsi non sufficiente o addirittura un danno anziché un beneficio: per esempio se uno dei genitori fosse responsabile dell'abuso o se uno di essi si dimostrasse incapace di affrontare in maniera adeguata la situazione.
In questi casi sarebbe opportuno confrontarsi con il responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni del sodalizio.
RISERVATEZZA
Il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni della società e il Safeguarding Office dell'Ente Affiliante sono tenuti agli obblighi di riservatezza previsti dal regolamento federale; l'identità del segnalante non può essere rilevata a persone diverse da quella competenti a ricevere o a dare seguito alle segnalazioni. La protezione riguarda non solo il nominativo del segnalante ma anche tutti gli elementi della segnalazione dai quali si possa ricavare, anche indirettamente, l'identificazione del segnalante.
Catania, 30/08/2024
A.S.D. Circolo della Scherma Jonica
Il Presidente
Anjelika Ivanova
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MODELLO ORGANIZZATIVO E DI CONTROLLO DELL'ATTIVITA' SPORTIVA
Premessa
Diritto fondamentale dei tesserati è quello di essere trattati con rispetto e dignità, nonché di essere tutelati da ogni forma di abuso, molestia, violenza di genere e ogni altra condizione di discriminazione, per come previsto dal d.lgs. n. 198/2006, indipendentemente dalla propria etnia, dalle proprie convinzioni personali, disabilità, età, identità di genere, orientamento sessuale, lingua, opinione politica, religione, condizione patrimoniale, di nascita, fisica, intellettiva, relazionale o sportiva. Il diritto alla salute e al benessere psico-fisico dei tesserati costituisce un valore assolutamente prevalente anche rispetto al risultato sportivo.
Il presente documento intende dare attuazione ai principi innanzi indicati al fine di dare effettività alle esigenze di tutela ivi sancite.
Art. 1 – Finalità
- Il presente documento regolamenta e disciplina gli strumenti per la prevenzione e il contrasto di ogni forma di abuso, molestia, violenza di genere o discriminazione per ragioni di etnia, religione, convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale, ovvero per le ragioni di cui al d.lgs. n. 198/2006 attuati in danno dei tesserati, specie se minori di età, nell'ambito dell'Associazione Sportiva Dilettantistica Circolo della Scherma Jonica (di seguito per brevità anche solo "Società").
- Le norme e le previsioni contenute nel presente regolamento richiamano e sono conformi alle linee guida adottate dalla Federazione Italiana Scherma alla quale siamo affiliati (di seguito per brevità anche solo "Federscherma") attualmente in vigore e costituiscono l'insieme delle regole di condotta a cui tutti gli appartenenti alla società sono tenuti ad uniformarsi al fine di:
- Promuovere il diritto di tutti i tesserati ad essere tutelati da ogni forma di abuso, violenza o discriminazione;
- Promuovere una cultura ed un ambiente inclusivi che assicurino la dignità e il rispetto dei diritti di tutti i Tesserati, specie se minori, e garantiscano l'uguaglianza e l'equità anche attraverso la valorizzazione delle diversità;
- Rendere consapevoli i Tesserati in ordini ai propri diritti, doveri, obblighi e responsabilità;
- Individuare e attuare adeguate misure, procedure e politiche di safeguarding, anche in conformità alle raccomandazioni del Safeguarding Office istituito dalla Federscherma, volte a ridurre i rischi di condotte lesive dei diritti, specie nei confronti di Tesserati minori;
- Provvedere alla gestione tempestiva, efficace e riservata delle segnalazioni di fenomeni di abuso, violenza e discriminazione e, in particolar modo, sulle procedure per la segnalazione degli stessi;
- Incentivare la partecipazione dei componenti il sodalizio alle iniziative organizzate dall'Ente affiliante nell'ambito delle politiche di safeguarding;
- Garantire il coinvolgimento di tutti coloro che partecipano con qualsiasi funzione o titolo all'attività sportiva nell'attuazione delle misure, procedure e politiche di safeguarding della Società.
Art. 2 – Ambito di applicazione
- Tutti i tesserati della Associazione Sportiva Dilettantistica Circolo della Scherma Jonica;
- Tutti coloro che intrattengono rapporti di lavoro o volontariato con la Società;
- Tutti coloro che, a qualsiasi titolo, intrattengono rapporti con la Società.
Art. 3 – Norme di condotta
E' onere della società strutturarsi in modo tale da dare attuazione alle finalità indicate all'art, 1, uniformando i propri comportamenti alle norme di condotta di seguito indicate:
- Assicurare un ambiente ispirato a principi di uguaglianza e di tutela della libertà, della dignità e dell'inviolabilità della persona:
i gruppi di allenamento non prevedono suddivisione per sesso, ma solo per età o abilità
- Riservare ad ogni tesserato attenzione, impegno e rispetto, senza distinzioni di età, etnia, condizione sociale, opinione politica, convinzione religiosa, genere, orientamento sessuale, disabilità, e altro:
tutti gli atleti agonisti hanno un piano di lavoro personalizzato, ogni gruppo ha un numero di tecnici con un rapporto di 1 a 6/8; i tecnici utilizzano un linguaggio non discriminatorio e adeguato al contesto.
- Far svolgere l'attività sportiva nel rispetto dello sviluppo fisico, sportivo ed emotivo dell'allievo, tenendo in considerazione anche interessi e bisogni dello stesso:
l'attività che proponiamo è sempre adeguata alle capacità individuali e all'età degli atleti. I bambini fini a 10 anni praticano un'attività ludica e, man mano che crescono, possono liberamente decidere se dedicarsi all'agonismo o proseguire con un percorso più "blando" finalizzato prevalentemente allo svago e alla socializzazione all'interno del gruppo. Al bisogno e di concerto con la famiglia programmiamo incontri con una psicologa, così come incontri con una nutrizionista vengono programmati con cadenze trimestrali al fine di coinvolgere e sensibilizzare genitori ed atleti a corretti stili di vita.
- Prestare la dovuta attenzione ad eventuali situazioni di disagio, anche derivante da disturbi dell'alimentazione, percepiti o conosciuti anche indirettamente, con particolare riguardo a circostanze che riguardino i minori:
come evidenziato nel punto "C" si organizza periodicamente un incontro con una dottoressa nutrizionista per sensibilizzare ad un corretto stile alimentare, con particolare attenzione all'alimentazione di bambini e adolescenti, inoltre in occasione delle trasferte si portano esempi concreti di alimentazione corretta.
- Segnalare, senza indugio, ogni circostanza di interesse agli esercenti la responsabilità genitoriale o tutoria, ovvero ai soggetti preposti alla vigilanza:
Il C.D. ha incaricato il responsabile di sala m° Domenico Patti, di relazionare mensilmente sull'andamento delle presenze agli allenamenti.
- Confrontarsi con il Responsabile delle Politiche di Safeguarding nominato dalla società ove si abbia il sospetto circa il compimento di condotte rilevanti ai sensi del presente documento;
- Attuare iniziative volte al contrasto dei fenomeni di abuso, violenza e discriminazione adottando i seguenti comportamenti:
- Evitare i contatti fisici tra atleti e tecnici o dirigenti
- Sollecitare atleti, tecnici e dirigenti all'uso di un linguaggio appropriato e comunque evitare l'uso di espressioni discriminatorie, sessiste o di matrice razzista;
- Evitare di intrattenersi in sedute di allenamento per singoli atleti e/o svolte in orari in cui gli spazi utilizzati per l'attività sportiva non siano usualmente frequentati, facendo in modo che qualora la cosa fosse necessaria vi sia sempre la presente, in aggiunta all'allenatore, di un dirigente;
- Prevedere, in caso di sottoposizione dell'atleta a sedute mediche o fisioterapiche, che vi sia la presenza di un dirigente dello stesso sesso dell'atleta, ovvero di un genitore;
- Richiedere ai tecnici e dirigenti di instaurare tra loro rapporti professionali evitando situazioni di imbarazzo;
queste le raccomandazioni che sono state impartite ai tecnici:
Sopra descritti
Intrattenersi con gli allievi esclusivamente nei luoghi preposti agli allenamenti e con la presenza di almeno un dirigente o tecnico
- Negli spogliatoi non possono accedere i genitori, un tecnico incaricato avrà il compito di accompagnare gli atleti agli esercenti la responsabilità territoriale
- In occasione di trasferte o collegiali vengono adottate soluzioni logistiche che prevedano la presenza/sorveglianza dei tecnici in prossimità delle camere degli atleti
- Periodicamente vengono sensibilizzati gli atleti onde evitare condotte inadeguate negli spogliatoi (unico luogo privo di sorveglianza) per contrastare fenomeni di bullismo
- Prevenire durante gli allenamenti e in gara, tutti i comportamenti e le condotte sopra descritti con azioni di sensibilizzazione e controllo quali:
come sottolineato nel punto "g" periodicamente, ed anche in occasione di criticità emerse e segnalate dagli stessi atleti o genitori, si organizzano riunioni che coinvolgono i diretti interessati
- Spiegare in modo chiaro a coloro che assistono allo svolgimento di allenamenti, gare o manifestazioni sportive, di astenersi da apprezzamenti, commenti e valutazioni che non siano strettamente inerenti alla prestazione sportiva in quanto potrebbero essere lesivi della dignità, del decoro e della sensibilità della persona attraverso:
prima di tutto "l'educazione" e chi meglio di colui che ricopre un ruolo educativo prima ancora di allenatore, questo è stato per la "Società" da sempre scontato, dall'entrata in vigore della legge tutto ciò sarà condiviso con i tesserati, indicendo riunioni, per sensibilizzare e illustrare cosa si intende adottare per la salvaguardia dei minori
- Favorire la rappresentanza di genere, nel rispetto della normativa applicabile;
- Rendere consapevoli i tesserati in ordine ai propri diritti, doveri, obblighi e responsabilità adottando le seguenti misure:
- Affissione presso la sede operativa della società del modello organizzativo e del codice etico adottato e degli eventuali aggiornamenti, integrazioni o modifiche e/o pubblicazioni dello stesso sulla homepage del sito web della società;
- Affissione presso la sede operativa della società e/o pubblicazione sulla homepage del sito web della società del nominativo del Safeguarding Officer nominato dal sodalizio con indicazione dell'indirizzo e-mail per poterlo contattare;
- Comunicazione, al momento del tesseramento, agli atleti, e ai loro genitori se minorenni, del modello organizzativo e codice etico adottato dalla società, nonché comunicazione del nominativo del Safeguarding Officer nominato dalla società;
- Comunicazione ai tesserati, e ai loro genitori se minorenni, circa le procedure da seguire per la segnalazione di comportamenti lesivi al Safeguarding Office dell'Ente Affiliante;
- Informazione ai tesserati, e ai loro genitori se minorenni, circa le misure adottate dalla società per la prevenzione e il contrasto a comportamenti lesivi;
Il presente documento verrà pubblicato sulla homepage del sito web e in bacheca della Società
Il Safeguarding Officer incaricato dal C.D. della Società è il socio Alessia Patti, mail:
safeguarding.jonica@libero.it
Art.4 – Tutela dei minori – Obblighi
Tutti coloro che in ambito societario, a prescindere dalla forma del rapporto instaurato, svolgano funzioni che comportano contatti diretti e regolari con minori devono fornire copia del certificato del casellario giudiziale ai sensi della normativa vigente.
Art. 5 – Responsabile delle politiche di salvaguardia nominato dalla società
- Allo scopo di prevenire e contrastare ogni tipo di abuso, violenza e discriminazione sui tesserati, nonché per garantire la protezione dell'integrità fisica e morale degli sportivi, anche ai sensi dell'art. 33, comma 6, del d.lgs. n. 36/2021, la società nomina un Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni e lo comunica all'Ente Affiliante all'atto della nomina o della affiliazione.
- Il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni dovrà essere prescelto tra soggetti di comprovata moralità e in possesso dei seguenti requisiti:
- Essere regolarmente tesserato all'Ente Affiliante;
- Non aver riportato condanne penali, anche non passate in giudicato, per i seguenti reati: art. 600-bis (prostituzione minorile); 600-ter (pornografia minorile); 600-quater (detenzione o accesso a materiale pornografico); 600-quater.1 (pornografia virtuale); 600-quinquies (iniziative turistiche volte allo sfruttamento della prostituzione minorile); 604-bis (propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione etnica e/o
religiosa); 604-ter (circostanze aggravanti); 609-bis (violenza sessuale); 609-ter (circostanze aggravanti); 609-quater (atti sessuali con minorenne); 609-quinquies (corruzione di minorenne); 609-octies (violenza sessuale di gruppo); 609-undecies (adescamento di minorenni).
- Non aver riportato nell'ultimo decennio, salvo riabilitazione, squalifiche o inibizioni sportive definitive, complessivamente superiori ad un anno, da parte delle FSN, delle DSA, degli EPS e del CONI o di organismi sportivi internazionali riconosciuti;
- La nomina del responsabile è adeguatamente resa pubblica mediante immediata affissione presso la sede operativa e pubblicazione sulla rispettiva homepage del sito internet della società e inserita nel sistema gestionale federale, secondo le procedure previste dalla regolamentazione federale.
- Il Responsabile dura in carica un anno e può essere riconfermato.
- In caso di cessazione del ruolo di Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni, per dimissioni o per altro motivo, il sodalizio provvede quanto prima alla nomina di un nuovo responsabile inserendolo nel sistema gestionale federale secondo le procedure previste dalla regolamentazione federale.
- La nomina di Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni può essere revocata ancora prima della scadenza del termine per gravi irregolarità di gestione o di funzionamento, ovvero per il venir meno dei requisiti necessari alla sua nomina, con provvedimento motivato dell'organo preposto del sodalizio. Il sodalizio provvede alla sostituzione secondo le modalità previste di cui al comma precedente. Della sostituzione è data tempestiva comunicazione all'Ente Affiliante.
- Il Responsabile è tenuto a:
- Promuovere la corretta applicazione del Regolamento per la prevenzione ed il contrasto ad abusi, violenze e discriminazioni sui tesserati all'ente affiliante nell'ambito della società, nonché l'osservanza e l'aggiornamento dei modelli organizzativi e di controllo dell'attività sportiva e dei codici di condotta adottati dagli stessi;
- Adottare le opportune iniziative, anche con carattere d'urgenza, per prevenire e contrastare nell'ambito del proprio sodalizio ogni forma di abuso, violenza e discriminazione nonché ogni iniziativa di sensibilizzazione che ritiene utile e opportuna;
- Segnalare al Safeguarding Office dell'Ente Affiliante eventuali condotte rilevanti e fornire allo stesso ogni informazione o documentazione richiesta;
- Rispettare gli obblighi di riservatezza imposti dai regolamenti dell'Ente Affiliante;
- Formulare all'organo preposto le proposte di aggiornamento dei modelli organizzativi e di controllo dell'attività sportiva e dei codici di condotta, tenendo conto delle caratteristiche del sodalizio;
Art. 6 – Dovere di segnalazione
- Chiunque venga a conoscenza di comportamenti rilevanti come individuati dal Regolamento e dalle linee guida predisposte dall'Ente Affiliante e nel presente documento integralmente richiamate, è tenuto a darne immediata comunicazione al Safeguarding Officer nominato dalla società.
- Chiunque sospetta comportamenti rilevanti ai sensi del presente regolamento può confrontarsi con il Responsabile delle politiche di salvaguardia nominato dalla società.
Art 7 – Diffusione e attuazione di genere
- La società, anche avvalendosi del supporto del Responsabile delle politiche di safeguarding, si impegna alla pubblicazione e alla capillare diffusione del presente documento e del codice di condotta e tutela dei minori per la prevenzione delle molestie, della violenza e ogni altra condizione di discriminazione tra i propri tesserati e i propri volontari che, a qualsiasi titolo e ruolo, siano coinvolti nell'attività sportiva, alla messa a disposizione di ogni possibile strumento che ne favorisca la piena applicazione , allo svolgimento di verifiche in ordine ad ogni notizia di violazione delle norme , nonché alla condivisione di materiale informativo finalizzato alla sensibilizzazione e alla prevenzione dei disturbi alimentari negli sportivi.
- Il presente documento è pubblicato sul sito internet del sodalizio e/o affisso presso la sede operativa dello stesso ed è portato a conoscenza di tutti i collaboratori, qualunque sia il motivo della collaborazione, al momento in cui si instaura il rapporto con la società.
Art. 8 – Sanzioni
Il C.D. ha tra i suoi compiti il potere di applicare sanzioni a carico di tutti coloro assoggettati all'osservanza delle disposizioni contenute nel presente regolamento, che pongono in essere comportamenti contrari a quanto ivi indicato: richiamo, multa, squalifica.
Art. 9 – Norme finali
- Il presente documento è aggiornato dall'organo direttivo della società con cadenza almeno quadriennale e ogni qualvolta necessario al fine di reperire le eventuali ulteriori disposizioni emanate dalla Giunta Nazionale del CONI, eventuali modifiche e integrazioni dei Principi Fondamentali approvati dall'Osservatorio Permanente del CONI per le politiche di Safeguarding, ovvero le sue raccomandazioni nonché eventuali modifiche e integrazioni delle disposizioni dell'Ente Affiliante.
- Eventuali proposte di modifiche al presente documento dovranno essere sottoposte ed approvate dall'organo preposto della Società.
- Per quanto non esplicitamente previsto nel presente documento si rimanda a quanto prescritto dallo Statuto dell'Ente Affiliante, nonché nel Regolamento per la prevenzione e il contrasto ad abusi, violenze e discriminazioni sui tesserati e nel codice etico.
- Il presente Regolamento, approvato dall'organo direttivo, entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione.
Catania, 30 Agosto 2024
A.S.D. Circolo della Scherma Jonica
Il Presidente
Anjelika Ivanova